di Paola Settembre, MGS Italia Meridionale
Per questo approfondimento al secondo capitolo del Quaderno Giovani, ci lasciamo provocare da questo articolo di Paola da Caserta.
Durante il primo lockdown che ha colpito il nostro Paese, la prima reazione forse anche legittima sarebbe potuta essere quella di demoralizzarsi e pensare a tutto quello che non poteva esser fatto.
Questa reazione ha accomunato forse tanti di noi, ma da cristiani non poteva essere questa ad avere la meglio.
Così, sin dal primo giorno di lockdown, circa una ventina di giovani animatori ed animatrici dell’Oratorio salesiano centro giovanile di Caserta si sono attivati con una semplice proposta, dal titolo “alla tua spesa ci pensiamo noi”. Guidati dal salesiano, incaricato dell’oratorio, hanno messo a disposizione un recapito telefonico e, minuti di tutti i dispositivi di sicurezza, hanno risposto alle esigenze di varie famiglie ed anziani. In totale sono state effettuate più di 100 consegne fra spese di alimenti e di farmaci.
Fra questi giovani anche io ho avuto la possibilità di prestare servizio.
È stata una delle proposte più belle che mi hanno aiutata ad affrontare il periodo con un’ottica completamente diversa.
Se “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” non potevamo rimanere a casa, soprattutto se a parlare ai nostri cuori e alla nostra mente c’era l’esperienza di don Bosco e dei suoi giovani durante il colera.
Alcuni anziani si sono affezionati tanto e, a più riprese, hanno cercato di “sdebitarsi” in qualche modo, con un piccolo biglietto, con un mazzetto di fiori raccolto dalle fioriere del proprio balcone.
Il servizio era del tutto gratuito ma sicuramente coloro che hanno ricevuto di più, siamo stati proprio noi giovani.
Il nostro cuore era sempre ricolmo di gioia, sebbene la maggior parte degli anziani non li abbiamo mai visti neanche in volto, ma abbiamo solo ascoltato la loro voce.
Nulla di più arricchente poteva esserci.
Incredibile è stato l’affetto che a più riprese e, a distanza, le persone hanno mostrato nei nostri confronti. Un dono immenso ed una grande grazia il loro fidarsi ciecamente di noi, così come un bambino avrebbe fatto.
Sono passati diversi mesi, ma alcune voci ed esperienze rimangono per sempre impressi nel proprio cuore.
Vi lascio, ringraziandovi di cuore per aver dato voce a questa semplice iniziativa, con le parole del signor Antonio, 95enne di Caserta che alla consegna della prima spesa esclamò, in napoletano,: “Signorina, neanche un bacio posso darle!”. Un cuore salesiano è un cuore che ama, un cuore che osa, un cuore che si mette al servizio, soprattutto dei più bisognosi.