“Il Campo Bosco è ormai finito da qualche giorno e ora, noi tutti che vi abbiamo preso parte, stiamo un po’ tirando le somme e facendo i conti con i ricordi. È stata un’ esperienza di sette giorni, sembrati durare però molto meno, in cui abbiamo seguito i passi di Don Bosco per arrivare a conoscerlo e a capirlo: siamo partiti dal posto in cui è nato per poi spostarci in diversi luoghi significativi per la sua formazione ed educazione, senza tralasciare ovviamente tutte le persone che gli sono state accanto durante la crescita o durante poi la concretizzazione di quel sogno fatto a nove anni. Abbiamo concluso il campo facendo tappa a Genova, ossia la città da cui partirono i primi missionari per far in modo che in nessuna parte del mondo ci fosse un bambino che non si sentisse amato, che si sentisse senza un padre. Abbiamo compreso fino in fondo in questi giorni e sperimentato in prima persona cosa significa ”carisma salesiano” diventando così consapevoli della responsabilità che ci viene data, del ruolo che svolgiamo, ognuno all’interno del proprio oratorio, come animatori salesiani. In questi sette giorni abbiamo avuto modo di confrontarci molto e di scoprire che le difficoltà che affrontiamo quotidianamente nella nostra piccola realtà, i dubbi che ci assalgono e le scelte che ci vengono chieste non sono problemi insormontabili o passi impossibili da compiere bensì semplicemente difficoltà ineludibili da cui poter imparare, dubbi necessari oltre che comuni e scelte che ci rendono ogni giorno testimoni agli occhi degli altri e ci avvicinano sempre più all’essere felici […]
Giulia Majerczyk, Tor Bella Monaca, Roma