di Andrea Serini, oratorio di Sondrio 

 

Le immagini degli azzurri che sollevano trofei, mettono al collo medaglie e collezionano record sono ancora fresche nei nostri occhi. Questa estate fatta di notti magiche, che hanno ridato lustro sportivo alla nostra nazione, ha radici profonde negli oratori del nostro paese. Diversi sono infatti gli atleti che partendo dal gruppo sportivo dell’oratorio sono arrivati a vincere allori durante l’estate, tra i tanti si possono ricordare i calciatori Locatelli (oratorio di Pescate, Lecco), Raspadori (oratorio San Bartolomeo di Bondanello), Belotti (oratorio San Pancrazio di Gorlago) e come dimenticare il duo Vialli-Mancini, oratoriani doc. Ebbene sì in un’era fatta di social, reality, società sportive super qualificate e attrezzate, lo sport italiano è ripartito grazie agli oratori. 

Ma com’è possibile tutto ciò?

Negli oratori ormai non si vive più lo sport come un piacevole contorno, ma lo si vive come una vera missione L’attività sportiva infatti, utilizzata nel modo giusto, può essere uno degli “strumenti” più convincenti per avvicinare i ragazzini a Gesù. Nelle realtà oratoriane, dal punto di vista sportivo, sono due gli enti atti ad organizzare le attività, il CSI (Centro Sportivo Italiano) e la PGS (Polisportiva Giovanile Salesiana). Questi due enti, che vantano numerose associazioni affiliate, da anni ormai stanno cercando di cambiare la visione federale degli sport (molto rigida e selettiva) per andare incontro ad una visione più festosa dell’attività, mettendo davanti al mero risultato sportivo ciò che più davvero conta: educazione, divertimento, fair play. Questa “visione” del mondo sportivo sta attirando sempre più famiglie a scegliere CSI e PGS come enti in cui far capire al proprio figlio/a cos’è lo sport e cos’è la vita.

Il tipico esempio di cos’è lo sport in oratorio lo si vive nell’oratorio salesiano San Rocco di Sondrio, dove accanto all’incaricato don Luca, la PGS San Rocco accoglie ed educa allo sport una settantina di bambini. Questa associazione nata nel 2000 lavora da più di vent’anni all’interno della realtà salesiana, con la missione di creare giovani atleti che diventino un giorno buoni cristiani ed onesti cittadini. A Sondrio si praticano diversi sport: calcio (grazie alla collaborazione con il CSI), pallavolo, basket e perfino karate, con la partecipazione di atleti dai 4 ai 18 anni seguiti da una quindicina di tecnici. Ogni anno si lavora dal punto di vista tecnico, importantissimo per la crescita dei ragazzi, senza però dare la pressione del dover ottenere il risultato a tutti i costi.

Questo ragionamento è alla base di tutto e i risultati, dei nostri giovani arrivati a grandi livelli, dimostrano che la casa dello sport è ancora l’oratorio. Quindi da educatore, allenatore e appassionato di sport mi sento di dire alle famiglie e ai giovani atleti che leggono, che fare attività sportiva in oratorio non è segno di “scarsezza” o di andare a fare una cosa “di seconda fascia”, ma è il percorso migliore che si possa fare per crescere forti e pronti alla vita. Del resto, come diceva Beppe Bergomi durante le telecronache degli europei, la nazionale italiana ha vinto perché era composta da giovani forti calcisticamente ma soprattutto ben educati e formati. La nazionale dei bravi ragazzi, dei ragazzi dell’oratorio!