Pubblichiamo un articolo di don Stefano Cortesiano, salesiano di Sicilia.
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Non chiamatelo san Giovanni Bosco, troppo formale, troppo ingessato per un uomo che ha vissuto tra barrarotta, roverino e passeggiate.
Non chiamatelo san Giovanni Bosco, non ha bisogno di titoli, di berrette ed effetti speciali; lui che si è fatto piccolo con i piccoli, semplice tra i semplici
Non chiamatelo san Giovanni Bosco, non fatelo rimanere là nella sua nicchia, non è un santo da statuetta, ha bisogno di stare in mezzo ai suoi ragazzi, ai suoi giovani che ancora oggi lo cercano e lo chiamano.
Non chiamatelo san Giovanni Bosco, forse nemmeno si girerebbe; provate a fargli un fischio e vedrete come avrete tutta la sua attenzione
Non chiamatelo san Giovanni Bosco, fa più da “parrocchia” che da “oratorio”; per uno che ha vissuto quasi sempre in cortile sarebbe quasi un affronto.
Non chiamatelo san Giovanni Bosco, il “san” prima richiama qualcuno che è morto, lui è vivo, è più vivo che mai
Non chiamatelo san Giovanni Bosco, non riducetelo a quadri e immaginette esposte negli uffici dei salesiani alle volte troppo impegnati in riunioni che in cortile.
Non chiamatelo san Giovanni Bosco, lui che ha rifiutato di farsi chiamare cavaliere riaffermando di essere “solo” il povero don Bosco
Non chiamatelo san Giovanni Bosco, non ha bisogno di oro e incenso, ha vissuto tutta la sua vita con debiti, figuratevi se adesso ha bisogno di “oggetti” preziosi addosso.
Non chiamatelo san Giovanni Bosco, ha dovuto faticare tanto per diventare don, tra il fratellastro che non era molto propenso e le sue condizioni economiche, che quasi quasi ci tiene ad essere chiamato don
Non chiamatelo san Giovanni Bosco, lui è l’amico dei giovani, è il compagno di viaggio di tanti; non mettete delle distanze, ma anzi avvicinatevi a lui con cuore di figli.
Non chiamatelo san Giovanni Bosco, non ne ha bisogno, l’unica cosa che desidera è che i giovani salvino la loro anima, che incontrino Cristo nei sacramenti (confessione e comunione su tutti), dei giochi, dei balli e anche delle processioni, per quanto benne, non se ne fa nulla.
Non chiamatelo san Giovanni Bosco, la pensava pure così Pio XI, che nell’udienza in S. Pietro il 3 aprile a tutti i pellegrinaggi organizzati dai Salesiani per la canonizzazione, dopo aver accennato alle categorie svariatissime di cui si compone la grande famiglia di Don Bosco, si corresse dicendo di San Giovanni Bosco, ma, per soggiungere determinato che il mondo avrebbe continuato a chiamarlo Don Bosco, anzi, disse, sarà bene chiamarlo “solo” don Bosco, perché è come ripetere il suo nome di guerra, di quella guerra benefica, una di quelle guerre che si direbbe la divina Providenza voglia concedere di tanto in tanto alla povera umanità, quasi a compenso delle altre guerre non affatto benefiche, ma così dolorose e seminatrici di dolori” (Cfr Don Bosco con Dio E. Ceria).