01 | Introduzione e sogno

La vita è VIAGGIO. La vita è MISSIONE.

Nel 150° ANNIVERSARIO delle prime spedizioni missionarie dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, anche noi vogliamo idealmente METTERCI IN VIAGGIO, USCIRE dalle nostre certezze e DOMANDARCI verso quale terra Dio ci sta chiamando.

Siamo COME MARINAI bisognosi di alzare il naso verso il Cielo per orientarci con l’aiuto delle STELLE. Alla scoperta della nostra missione, gli astri luminosi che brillano nella notte rappresentano i missionari che hanno fatto grande la storia salesiana.

Vogliamo guardarli.

Vogliamo ammirarli.

Vogliamo studiarli.

Per poi imitarli!

Il tuo Sogno ci fa sognare!

Dalle Memorie Biografiche di San Giovanni Bosco
LA PATAGONIA (1872) [MB X, 54-55]

“Mi parve di trovarmi in una REGIONE SELVAGGIA ed affatto sconosciuta. Era un’immensa pianura, tutta incolta, nella quale non scorgevansi né colline né monti. Nelle estremità lontanissime però tutta la profilavano scabrose montagne. Vidi in essa TURBE DI UOMINI che la percorrevano. Erano quasi nudi, di un’altezza e statura straordinaria, di un aspetto feroce, coi capelli ispidi e lunghi, di colore abbronzato e nerognolo, e solo vestiti di larghi mantelli di pelli di animali, che loro scendevano dalle spalle. Avevano per armi una specie di lunga lancia e la fionda (il lazo). Queste turbe di uomini, sparse qua e là, offrivano allo spettatore scene diverse: questi correvano dando la caccia alle fiere…

Da una parte gli uni si combattevano fra di loro: altri venivano alle mani con soldati vestiti all’europea, ed il terreno era sparso di cadaveri. Io fremeva a questo spettacolo: ed ecco spuntare all’estremità della pianura molti personaggi, i quali, dal vestito e dal modo di agire, conobbi Missionari di vari Ordini. Costoro si avvicinavano per predicare a quei barbari la religione di Gesù Cristo…ma, appena li vedevano, erano sopra loro e tutti li uccidevano… dissi tra me: – Come fare a convertire questa gente? – Intanto vedo in lontananza un drappello d’altri missionari che si avvicinavano ai selvaggi con VOLTO ILARE, preceduti da una schiera di giovinetti. Io tremava pensando: – Vengono a farsi uccidere. – E mi avvicinai a loro: erano chierici e preti. Li fissai con attenzione e li riconobbi per nostri SALESIANI. I primi mi erano noti e sebbene non abbia potuto conoscere personalmente molti altri che seguivano i primi, mi accorsi essere anch’essi Missionari Salesiani, proprio dei nostri. – Come mai va questo? – esclamava. Non avrei voluto lasciarli andare avanti ed era lì per fermarli.

Mi aspettava da un momento all’altro che incorressero la stessa sorte degli antichi Missionari. Voleva farli tornare indietro, quando vidi che il loro comparire, mise in allegrezza tutte quelle turbe, le quali abbassarono le armi, deposero la loro ferocia ed accolsero i nostri Missionari con ogni segno di cortesia. Maravigliato di ciò diceva fra me: – Vediamo un po’ come ciò andrà a finire! – E vidi che i nostri Missionari si avanzavano verso quelle orde di selvaggi; li istruivano ed essi ascoltavano volentieri la loro voce; insegnavano ed essi imparavano con premura; ammonivano, ed essi accettavano e mettevano in pratica le loro ammonizioni. Stetti ad osservare, e mi accorsi che i Missionari recitavano il santo Rosario, mentre i selvaggi, correndo da tutte parti, facevano ala al loro passaggio e di buon accordo rispondevano a quella preghiera. Dopo un poco i Salesiani andarono a porsi nel centro di quella folla che li circondo, e s’inginocchiarono.

I selvaggi, deposte le armi per terra ai piedi dei Missionari, piegarono essi pure le ginocchia. Ed ecco uno dei Salesiani intonare: Lodate Maria, o lingue fedeli, e quelle turbe, tutte ad una voce, continuare il canto di detta lode, così all’unisono e con tanta forza di voce, che io, quasi spaventato, mi svegliai.

Il tuo Sogno ci fa sognare!

Dalle Memorie Biografiche di San Giovanni Bosco
LA PATAGONIA (1872) [MB X, 54-55]

“Mi parve di trovarmi in una REGIONE SELVAGGIA ed affatto sconosciuta. Era un’immensa pianura, tutta incolta, nella quale non scorgevansi né colline né monti. Nelle estremità lontanissime però tutta la profilavano scabrose montagne. Vidi in essa TURBE DI UOMINI che la percorrevano. Erano quasi nudi, di un’altezza e statura straordinaria, di un aspetto feroce, coi capelli ispidi e lunghi, di colore abbronzato e nerognolo, e solo vestiti di larghi mantelli di pelli di animali, che loro scendevano dalle spalle. Avevano per armi una specie di lunga lancia e la fionda (il lazo). Queste turbe di uomini, sparse qua e là, offrivano allo spettatore scene diverse: questi correvano dando la caccia alle fiere…

Da una parte gli uni si combattevano fra di loro: altri venivano alle mani con soldati vestiti all’europea, ed il terreno era sparso di cadaveri. Io fremeva a questo spettacolo: ed ecco spuntare all’estremità della pianura molti personaggi, i quali, dal vestito e dal modo di agire, conobbi Missionari di vari Ordini. Costoro si avvicinavano per predicare a quei barbari la religione di Gesù Cristo…ma, appena li vedevano, erano sopra loro e tutti li uccidevano… dissi tra me: – Come fare a convertire questa gente? – Intanto vedo in lontananza un drappello d’altri missionari che si avvicinavano ai selvaggi con VOLTO ILARE, preceduti da una schiera di giovinetti. Io tremava pensando: – Vengono a farsi uccidere. – E mi avvicinai a loro: erano chierici e preti. Li fissai con attenzione e li riconobbi per nostri SALESIANI. I primi mi erano noti e sebbene non abbia potuto conoscere personalmente molti altri che seguivano i primi, mi accorsi essere anch’essi Missionari Salesiani, proprio dei nostri. – Come mai va questo? – esclamava. Non avrei voluto lasciarli andare avanti ed era lì per fermarli.

Mi aspettava da un momento all’altro che incorressero la stessa sorte degli antichi Missionari. Voleva farli tornare indietro, quando vidi che il loro comparire, mise in allegrezza tutte quelle turbe, le quali abbassarono le armi, deposero la loro ferocia ed accolsero i nostri Missionari con ogni segno di cortesia. Maravigliato di ciò diceva fra me: – Vediamo un po’ come ciò andrà a finire! – E vidi che i nostri Missionari si avanzavano verso quelle orde di selvaggi; li istruivano ed essi ascoltavano volentieri la loro voce; insegnavano ed essi imparavano con premura; ammonivano, ed essi accettavano e mettevano in pratica le loro ammonizioni. Stetti ad osservare, e mi accorsi che i Missionari recitavano il santo Rosario, mentre i selvaggi, correndo da tutte parti, facevano ala al loro passaggio e di buon accordo rispondevano a quella preghiera. Dopo un poco i Salesiani andarono a porsi nel centro di quella folla che li circondo, e s’inginocchiarono.

I selvaggi, deposte le armi per terra ai piedi dei Missionari, piegarono essi pure le ginocchia. Ed ecco uno dei Salesiani intonare: Lodate Maria, o lingue fedeli, e quelle turbe, tutte ad una voce, continuare il canto di detta lode, così all’unisono e con tanta forza di voce, che io, quasi spaventato, mi svegliai.