Dal notiziario dell’ispettoria della Sicilia, Insieme, pubblichiamo la rubrica del salesiano Stefano Cortesiano dove parla della canzone “Klimt” di Gio Evan.
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Il ritornello della canzone entra come un martello nella testa di chi l’ascolta, “se c’è un posto bello sei te, ti ci devo portare; se c’è un posto bello sei te ti ci devi portare”.
Prendere consapevolezza della mia bellezza oggi è una delle cose più difficili; siamo circondati da continui messaggi che tendono a ricordarmi di non essere mai abbastanza, di dover avere sempre quella crema nuova per la pelle, quel dentifricio super-efficace per un sorriso smagliante; sempre ad un passo dalla bellezza fino a quando un nuovo prodotto, meglio del precedente e più costoso, ci ricorda che non siamo belli.
E invece sai qual è la novità? La novità è che tu sei bello/a, tu vali molto di più di quello che credi; il problema è comprenderlo; ecco perché ho bisogno di altre persone che mi aiutino ad entrare nel mistero della mia bellezza. C’è chi li chiama guide, chi guru, chi personal trainer; don Bosco usava un termine davvero bello “amico dell’anima”. Una persona che conosca le corde del mio cuore, e che non sia incasellato in un ruolo pomposo; un amico appunto. L’amico dell’anima è quella persona che con la sua esperienza e con il suo farsi accanto ti porta nei meandri della tua bellezza, ti accompagna e ti aiuta a chiamare per nome alcuni aspetti della tua vita, ti accompagna nelle scelte che determinano la tua felicità.
L’amico dell’anima non fa niente di speciale se non stare accanto, se non aiutarti a scoprire ciò che nella vita potrebbe trasformarsi in bellezza; così come un pezzo della canzone ci ricorda a non “odiare il fiore di loto perché è uscito dal fango, ma ad amare questo fango perché ha partorito un fiore di loto”. L’amico dell’anima non è un genio che arriva strofinando una lampada, ma è una scelta, che richiede fiducia nell’altro, per poi scoprire che alla fine l’essersi fidati n’è valsa davvero la pena perché si è cominciati a capire, come ancora ci ricorda la canzone, dove tira “il nostro vento a favore”. Un amico dell’anima è una benedizione perché ti aiuterà ad essere felice nel tempo e nell’eternità, ed un futuro abitatore del cielo.
Pillole di Fede: “Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro” (Gv 20,4). In questo breve passo possiamo intravedere la figura dell’amico dell’anima, una persona che nel cammino di fede è avanti, ha fatto esperienza del Risorto, ma deve crescere anche lui, non costringe l’altro; il discepolo amato aspetta Pietro, vuole che sia lui a scegliere se entrare, l’unica cosa che può fare è correre insieme a lui e, di tanto in tanto, indicargli la strada verso il Signore, certo che quella è l’unica via per la vera felicità.