Il freddo della neve e il calore della famiglia salesiana: l’esperienza della General Assembly vissuta a Stettino/Scszecin (Polonia) nei giorni 24-25-26 novembre.
Ci siamo imbarcati in questa avventura con non poche difficoltà, dovute agli scioperi negli aeroporti, al lungo viaggio, al gelido freddo, eppure, da quelle che sono state poche ore, ci siamo ri-portati a casa molta più ricchezza che fatica.

Innanzitutto cos’è una General Assembly? È un incontro che si tiene annualmente, spostandosi tra le case salesiane europee, per permettere che giovani, SDB e FMA del MGS dell’Europa e del Medio-Oriente possano trovarsi, conoscersi, confrontarsi.
Dal territorio italiano quest’anno hanno partecipato don Elio, suor Mara, Fabio, Cristiana e Beppe, che è anche membro dello small team, e quindi organizzatore dell’evento.

In queste tre giornate abbiamo avuto la bella occasione di conoscere altri giovani che, come noi, si dedicano all’educazione nello stile di don Bosco. 

Nel concreto abbiamo avuto un momento di riflessione guidato da don Mike Pace il quale, attraverso i quadri del sogno dei 9 anni che si trovano a Casa don Bosco a Valdocco, ci ha guidati in una riflessione sul sogno e sul sistema preventivo; a questo momento è seguito un momento di confronto in gruppi. Sabato pomeriggio abbiamo poi votato il regolamento ed eletto i due nuovi membri dello small team, che ora è composto da Giuseppe (Italy), Iva (Croatia), Jeremy (Malta), Kasia (Poland), Maria Ines (Portugal). I momenti sono stati intervallati da animazioni organizzate da alcuni territori e anche questo ci ha permesso un confronto nel nostro essere educatori e animatori. È stata inoltre organizzata una visita guidata, sotto la neve, per conoscere la città di Stettino. Abbiamo dunque avuto la possibilità di confrontarci, formarci e soprattutto pregare insieme. 

Senz’altro è facile in queste occasioni notare le differenze dei nostri paesi di origine: ad esempio mangiare uova e salmone a colazione e pranzare solo con zuppa e insalata. Ma al di là delle grandi piccole differenze, che ci hanno fatto sorridere, quello che abbiamo trovato è stata una casa accogliente. Perché quando varchi il cancello e ti trovi di fronte la statua di don Bosco sai di essere a casa, quando parli in un inglese curioso con altri ragazzi che hanno il tuo stesso amore per i giovani sai di essere a casa, quando incontri persone che non ti conoscono disposte a darti un passaggio per prendere in tempo il Flixbus, sai di essere a casa.
E così è questo che innanzitutto abbiamo trovato: una casa pronta ad accogliere. Che poi è proprio lo scopo della General Assembly: mostrarci che al di là della distanza e delle barriere che possono esserci, in fondo siamo casa quando troviamo la felicità nella volontà di incontrarci, di confrontarci, e nell’amore per la gioventù.

Insomma… siamo tornati stanchi, ma altrettanto grati, e ora non vediamo l’ora di ritrovarci il prossimo anno a Benediktbeuern, in Germania!