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“Sì ma esattamente cosa sono gli Esercizi Spirituali?” Così un’amica si è rivolta a me subito dopo esser tornato dagli Esercizi Spirituali organizzati dal MGS Lazio- Umbria dal 2 al 4 marzo. Varie sono le risposte che ho tentato di dare prima di leggerne una più “ufficiale”, e data la sua efficacia (e considerato che ubi maior minor cessat) ho deciso di riproporla qui: “Come il passeggiare, il camminare e il correre costituiscono esercizi fisici, così si chiamano Esercizi Spirituali tutti quei modi di preparare e disporre l’anima, così da scartare da sé tutte le affezioni disordinate, e cercare e trovare la volontà divina nella disposizione della propria vita, per la salvezza dell’anima.” (S. Ignazio di Loyola).  Essenzialmente l’esperienza vissuta (penso di poter parlare a nome di tutti i 21 giovani presenti) è stato questo: una nicchia in cui cercare di mettere a posto qualche tassello, di rileggere gli ultimi accadimenti, di dare una disposizione alla propria vita. Una pausa non per negare ma per vivere la bellezza dell’ordinario. In particolare questi Esercizi hanno assunto sfumature particolarmente belle, a mio avviso, essendo stati capaci di far convivere profondi silenzi personali con momenti di condivisione con chi era accanto e con il gruppo nella sua totalità. Ecco che il tuo stato d’animo cambiava tanto per un brano della Parola, quanto per un commento, o persino per un sorriso. Questo, esemplificando, è stata per me l’esperienza: il prestare particolare attenzione ad una voce (che pur non smette mai di parlare)  e che si mostra in diverse parole, volti, sorrisi, voci, ed anche risate. Così se sento di poter affermare che porto con me riflessioni generate da (ri)letture di passi come quello del martirio di S. Stefano (ed altri, specialmente degli At), allo stesso modo credo di poter dire che porto dietro altrettante riflessioni nate da storie raccontate che si sono incrociate con la mia. Un’esperienza di fede, ma anche un’esperienza di umanità, di Chiesa. Anche questo a mio modo di vedere è toccare con mano cosa significhi fino in fondo quel #nessunoescluso di cui iniziamo a sentir spesso parlare. Anche questo è un esercizio per l’anima.