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A pochi giorni dalla Santa Pasqua, nella bellissima atmosfera di Grumento, si è tenuto l’ultimo turno di Quaresima Viva dedicato ai Giovani dell’Ispettoria Meridionale. Per alcuni, diventato una vera e propria tradizione nella quale potersi dedicare del tempo e accorciare la distanza di tanti cuori che sparsi per l’Ispettoria, battono all’unisono sui passi di Don Bosco.
Questo e molto altro ancora è stata questa esperienza.

A fare da sfondo durante tutto il turno, tenutosi dal 25 al 28 marzo, è stata la figura del Padre della Fede: Abramo e, dunque, la sua storia contenuta e narrata nel Libro della Genesi.
Abramo, un uomo molto spesso ricordato solo per il sacrificio di Isacco, suo unigenito, chiesto da Dio è stato un compagno di viaggio “soprendente”.
Un uomo di maggiore età, con una moglie sterile di nome Sara, con una vita quasi fine a se stessa, si mostra fragile, non riesce a comprendere i segni che il Signore gli manda, non riesce a rassegnarsi ad una vita senza discendenza.
Anche lui ha bisogno di diversi “inciampi”, come quello con Agar, per comprendere che NULLA E’ IMPOSSIBILE A DIO. Sarà proprio affidandosi completamente al Signore ea credere fermamente in Lui e alle sue promesse, che riuscirà ad avere “una discendenza numerosa come le stelle del cielo”. Il Signore testa la sua fede e stravolge la sua vita.

Nel silenzio suggestivo di Grumento, riflettendo sulla figura di Abramo che non ha teme il Signore, che si fida e si affida a lui, che alza lo sguardo al Cielo senza temere, abbiamo dedicato il nostro tempo alla riflessione, alla meditazione, alla contemplazione, alla preghiera, alla condivisione. Ci siamo, nuovamente, riscoperti fragili come Abramo, con le nostre paure e i nostri limiti. Come il Padre della fede, ci siamo lasciati abbracciare dal Padre nel Sacramento della Riconciliazione, per non temere le tenebre del nostro cuore, del nostro quotidiano.
Son stati giorni ricchi, che hanno riscaldato il cuore, son stati giorni di Grazia. Giorni in cui il Signore è stato ancora una volta fra noi.
Dopo essersi ricaricati di Luce, siam ritornati nelle nostre realtà oratoriane chiedendo al Signore:

 «Mio Signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, NON PASSAR OLTRE SENZA FERMARTI DAL TUO SERVO».